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Arthur Jones allena Casey Viator (seconda parte)

Forse 60 kg non sembrano molti, ma questa macchina lo poneva in una posizione dritta e verticale che rende impossibile il cheating. Solo i suoi tricipiti erano coinvolti in questo esercizio di isolamento. Casey iniziò spontaneamente le ripetizioni… ad una ad una, da un massimo allungamento fino alla massima contrazione muscolare. Ancora una volta Jones era accanto al suo orecchio ad urlargli di muoversi lentamente e andare avanti.
All’ottava ripetizione Viator era esausto… non riusciva quasi più a mantenere la posizione di massima contrazione, nonostante gli incoraggiamenti di Jones. Allora Arthur con calma lo guardò negli occhi e gli disse “ Il tuo rivale in California sarà migliore di te”. Questo motivò Viator a completare l’ottava ripetizione e inoltre eseguì un’altra ripetizione con una forma migliore della precedente. La decima comunque non venne portata a termine, Casey non riuscì nemmeno ad iniziarla.
In un istante, Jones aveva due assistenti che sollevavano Viator dalla macchina dei tricipiti e lo conducevano alle parallele che erano connesse da un lato alla multistation. Posso garantirvi che Casey non aveva per niente voglia di eseguire le parallele… specialmente dopo aver punito i suoi tricipiti sulla macchina precedente.
Ma poi, Casey sembrò rinascere e dopo essere salito sulle parallele iniziò i dip.
Era quasi alla fine della più dura seduta di allenamento che avevo mai visto e Casey aveva appena terminato di spremere i tricipiti sulla Nautilus machine. Poteva aspettarsi di eseguire più di 3-4 dip? Questa infatti è stata la domande che ho posto a Arthur. Lui allora andò vicino a Casey e si mise gli occhiali per esaminare il suo allenamento precedente sulla tabella. “3 o 4 ripetizioni dici,” affermò Jones, “Ne farà 20.. oppure lo prenderò a calci nel sedere!”
Viator iniziò ad eseguire i dip come se le sue braccia fossero connesse ad una coppia di pistoni. I primi 10 furono lenti e filarono lisci. I secondi 10 furono un pò più veloci, mentre Jones metteva in dubbio la virilità di Casey alla ripetizione numero 18, 19, 20. Le ultime due (21 e 22) furono dolorosamente lente, con la parte superiore del corpo di Casey tutta sudata sotto la maglietta e i suoi tricipiti, i deltoidi e pettorali che vibravano sotto la sua pelle.
“Ah-ah-ah-ah-ah-ah,” esclamò Casey con un ultimo respiro quando Arthur gli ordinò di eseguire una negativa controllata sull’ultima ripetizione.

Successivamente

Casey Viator
Casey Viator

Mentre Viator beveva in ginocchio, Jones sorrise soddisfatto. Il suo lavoro era quasi finito. Consentì a Casey di bere dell’acqua e di riprendere fiato per qualche minuto. Nel mentre, notò che l’allenamento di Casey era durato 27 minuti e 40 secondi. Jones si rammaricò perchè avrebbe potuto terminare l’allenamento in meno di 25 minuti se la palestra non fosse stata così affollata. Poi Jones disse a Viator:” Vieni qui, togliti la maglietta e facci vedere come sei messo”. Si posizionò davanti a noi perchè volevo vedere i muscoli della parte superiore del corpo di Casey contratti. Per prima cosa eseguì la posa del doppio bicipite.                        

Tutte le persone che erano nella sala, tranne Arthur Jones, rimasero esterefatte. Le sue braccia sembravano palloni da football con vene pulsanti. Poi eseguì una side-chest e i suoi deltoidi e pettorali sembravano scolpiti e spessi 10 centimetri. Poi si girò di 90° per una posa di schiena. Dalle anche al collo c’erano solo muscoli su muscoli con striature ovunque.
Anche se l’illuminazione del capanno era bassa, la schiena, il petto, le braccia e le spalle di Casey sembravano infuocate. Quando contraeva in maniera intensa, sembrava che i suoi muscoli stessero per fuoriuscire dalla pelle.
Avevo partecipato alle edizioni del 1969 e 1970 del Mr. America, quindi avevo visto la maggior parte dei top bodybuilder del tempo eseguire le pose. Ma non avevo mai visto nessuno così grosso, squartato e esplosivo in una posa… come Casey Viator quella sera.

Il vincitore è…

Da quello che avevo visto quella sera,  ero sicuro che Viator avrebbe sconfitto Ken Waller e avrebbe vinto il titolo di Mr. America. Due giorni dopo però Waller fu squalificato dalla Amateur Athletic Union (AAU) per essere apparso senza permesso su una rivista qualche mese prima. Quindi il confronto Viator/Waller non avvenne mai. Ma Casey gareggiò contro 32 altri uomini il 12 giugno e vinse facilmente l’edizione del 1971 del Mr. America.
Disse uno dei giudici: “Viator era semplicemente irresistibile!” Stavo pensando tra me e me “Era Viator o Jones ad essere irresistibile? O lo erano i loro talenti combinati insieme?”
Dopo il Mr. America del 1971, Viator voleva entrare nel al Mr. Universo NABBA, che si sarebbe svolto in settembre a Londra. Sfortunatamente ebbe un litigio con Jones quindi non si allenò per diversi mesi e dunque non si presentò all’evento.
Oltretutto dopo il workout del 10 giugno 1971 Jones non allenò più Viator seriamente. O meglio lo allenò 14 volte nel maggio del 1973 durante il Colorado Experiment. Ma questo era parte di un progetto di ricerca e non la preparazione ad una competizione di bodybuilding.

1978 NABBA Mr. Universo

Casey Viator
Casey Viator


Nel febbraio del 1978, dopo un’altra lunga assenza dall’allenamento durata un anno, Viator tornò da Jones e alla base Nautilus. Dichiarò che voleva presentarsi al Mr. Universo in settembre. Fu assegnato a me il compito di allenare Casey per questo evento e venne seguito anche da Jim Flanagan.

Flanagan, che era alto quasi 2 metri e pesava 140 kg, e io allenammo Casey tre volte per settimana con delle routine in total body. Nei cinque mesi seguenti, il peso di Viator salì da 95 kg fino a 110 kg, 1 kg in più di quanto pesava al Mr. America diversi anni prima.
Scattai centinaia di foto a Casey nell’estate del 1978 e alcune di esse sono nel mio nuovo libro. Al Mr. Universo, Viator si piazzò al secondo posto dietro a Dave Johns. Molti esperti dissero che Casey doveva vincere quella gara.

Oltrepassando quella linea

Jim F
lanagan e io spingemmo Casey al massimo delle nostre possibilità durante i nostri 6 mesi di allenamento nel 1978. Ma non era la stessa cosa rispetto ad avere Arthur Jones accanto. Durante un workout, Jones sapeva come stimolarti ulteriormente toccando tasti dolenti in una persona. Quel tipo di stimolo servì sicuramente con Viator e funzionò anche con molti altri atleti.

Alcuni bodybuilder possono essere spinti, altri no. Quello che possono esserlo solitamente sono quelli che hanno i maggiori guadagni.
Lavorando con bodybuilders per più di 4 decadi, ho scoperto che c’è una linea sottile tra chi può e chi non può essere spinto. Oltrepassare quella linea e accettare di spingere ulteriormente può fare una grossa differenza nell’ottenere i migliori guadagni possibili.
Se sei interessato a sviluppare al massimo il tuo corpo devi decidere da che parte stare. Se capisci di poter oltrepassare la linea, fai qualcosa per superarla. Fatti motivare da un training patner o da un personal trainer che sa come toccare i tuoi tasti dolenti. Arthut Jones, maestro in stile “vecchia scuola” aiutò Casey Viator e altri atleti ad oltrepassare quella linea… per ottenere massimi risultati

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