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Bodybuilding

Fare e non criticare è il segreto del successo

Molti dei commenti relativi ad un Post che ho pubblicato tempo fa sulla mia pagina Facebook vertevano sul fatto che per la maggior parte degli utenti che hanno partecipato al mio piccolo sondaggio entrambi i Bodybuilder ritratti nella foto che ho usato per il Post e per questo articolo dovevano far per forza uso di farmaci per raggiungere i livelli mostrati.

Il Bodybuilder di sinistra è Nimai Delgado campione del mondo Natural.

Anche rivelando il titolo Natural molti hanno messo in dubbio che lo sia effettivamente.

Nella mia ormai lunga carriera ho conosciuto alcuni “esemplari”, sicuramente Natural, con fisici eccezionali e nel 2009 scelsi di usare per la copertina del mio primo libro: “L’intensità applicata alla scienza dell’esercizio”, la foto dell’Ercole Farnese.

L’Ercole Farnese

Scelsi come immagine di copertina l’Ercole Farnese, che oggi viene custodito nel Museo Archeologico Nazionale di Napoli, perché risulta incredibile pensare che ai tempi dell’antica Grecia, circa 2000 anni fa, alcuni uomini avessero già raggiunto uno sviluppo fisico paragonabile a quello di alcuni Bodybuilders moderni, ovviamente senza l’ausilio di alcun farmaco (su questo punto credo che tutti sarete d’accordo).

Ciò prova che la scienza dell’esercizio, attraverso l’aumento progressivo dei carichi di lavoro, era già stata capita e veniva di certo applicata attraverso protocolli ben definiti da molti atleti.

Mi piace pensare che questi atleti, scevri dai condizionamenti culturali odierni, usassero tecniche di Alta Intensità simili a quelle da me implementate.

La perfezione dei particolari della statua fanno pensare che sia stata realizzata partendo da un modello reale (difficile tanta dovizia di particolari, proporzioni e simmetria muscolare solo usando la fantasia).

Solo 1 uomo su 10.000 nasce con questo tipo di genetica

Per concludere, statisticamente sappiamo che solo 1 uomo su 10.000 nasce con questo tipo di genetica (retaggio probabilmente di specie passate da cui proveniamo come l’Homo heidelbergensis e/o l’ibridazione con Homo neanderthalensis).

Quanto ho appena scritto dovrebbe far pensare i molti che hanno puntato il dito.

Prima di dare giudizi gratuiti, spesso basati semplicemente sulla propria piccola esperienza personale che non va oltre se stessi e la cerchia degli amici che si frequentano, dovremmo tutti come minimo concedere il beneficio del dubbio.

Pensare che il prossimo sia sempre un criminale, che imbrogli e che non fatichi per raggiungere i propri obiettivi non è ne sano ne tantomeno cristiano, una società basata sull’invidia, sull’incapacità di riconoscere gli altrui meriti è una società decadente e incapace di evolversi (in questo il socialismo ha sicuramente vinto).

In conclusione, è importante accettare le capacità altrui nei differenti settori che contraddistinguono le nostre vite anche se superano ampiamente le nostre, non andrebbero ne invidiate ne demonizzate, andrebbero semplicemente prese per quello che sono, ossia un dato di fatto.

Rimboccarsi le maniche in silenzio e cercare di avvicinarci il più possibile a quello che altri riescono a fare più facilmente è un’altra opzione che merita la massima stima ed eleva l’individuo a protagonista della propria esistenza e non a semplice testimone dell’esistenza altrui.

Criticare è facile, fare e ottenere è molto più difficile.