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Principio dell’Intensità

Possiamo definire “ intensità “, la massima percentuale di sforzo muscolare fatto in una data unità di tempo. In altre parole, con intensità ci riferiamo alla misura dello sforzo generato durante ogni particolare momento del nostro esercizio.

La validità di questa affermazione ci permette di utilizzarla come definizione guida, ossia, un’affermazione che identifichi la natura di un concetto, cioè, la caratteristica essenziale senza la quale il concetto non sarebbe ciò che è.

Quando parliamo di raggiungere il momentaneo cedimento muscolare, parliamo in generale di un evento da circoscrivere nella scala del tempo e della fatica ( 100% dello sforzo ), e non ci riferiamo a ciò che l’ha causato, quanto tempo c’è voluto, o ad ogni altro fattore associabile.

Quanto detto, non è molto differente dal parlare in via generale del concetto di tavolo, anche in questo caso non abbiamo bisogno di descrivere il numero di gambe, la forma, il materiale di cui è fatto, in altre parole, tutte queste cose sono inessenziali per definire il concetto di tavolo.

Uno sforzo è la conseguenza di una nostra “ azione “mentale, ed in quanto tale l’espressione di una nostra volontà.

I muscoli scheletrici sono volontari, ciò significa che si muovono quando la nostra mente gli comanda di farlo.

Anche la quantità di forza che i muscoli genereranno è direttamente espressa dalla nostra mente. Per esempio non generiamo una grande forza quando dobbiamo sollevare un mazzo di chiavi, ma solo abbastanza forza in relazione al peso dell’oggetto.

Inoltre, la misura dello sforzo fisico e mentale si modifica da un momento al successivo. Di conseguenza, per poter pensare all’intensità come ad un concetto, è necessario poterla collocare all’interno di uno specifico momento temporale in relazione alla percentuale di sforzo possibile in quel dato momento.

Una persona che si allena potrebbe non considerare la prima ripetizione molto intensa, mentre la quarta la potrebbe definire come abbastanza intensa e quella finale molto intensa. Sebbene una tale misura sia soggettiva, la qualità delle esperienze durante l’esercizio in termini di difficoltà e fatica sono soggettive per definizione.

Non è quindi possibile definire l’intensità separandola dal tempo in quanto è un concetto dinamico.

Ogni momento di uno sforzo, così, risulta essere governato o influenzato dai momenti precedenti, con tutti i momenti che compongono un continuo flusso in un dato periodo di tempo delimitato da quella che chiamiamo serie.

Durante gli allenamenti di potenza o nel body-building, questa influenza è ovvia, mano a mano che lo sforzo diventa sempre più estremo da un secondo o da una ripetizione alla successiva. Il 20% di reclutamento di tutte le risorse fisiche e mentali disponibili in un dato momento può essere tutto ciò che è richiesto per completare la prima ripetizione, poi il 35% per la seconda ripetizione, il 50% per la terza ripetizione, eccetera.

La complessità di questo continum ci suggerisce che è impossibile stabilire quando “ X “ percento di sforzo inizi e quando finisca.

Se invece prendiamo in esame un’attività di tipo aerobico, il momento precedente non ha o ha solo un impatto minimo su quello successivo, non essendo così determinante nel definire se un particolare livello di sforzo può essere sostenuto per un lungo periodo di tempo in relazione alla domanda che esercita sul nostro organismo.

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