Le diverse fibre muscolari ( veloci di Tipo IIX, intermedie di Tipo IIA e lente di Tipo I ), durante una serie allenante, vengono reclutate progressivamente e non immediatamente ( solo un tipo ) in relazione al carico utilizzato e all’esaurimento delle unità motorie e dei substrati energetici utilizzati per la sintesi dell’ATP necessario a sostenere la contrazione muscolare.
In una serie allenante portata portata a momentaneo cedimento muscolare, ad esempio di Curl con bilanciere per i bicipiti, in un Range di ripetizioni che vada da un minimo di sei ad un massimo di 10, le prime ripetizioni sono in assoluto le più facili ( o così vengono percepite ), mentre a mano a mano che continuiamo ogni ripetizione successiva diventerà sempre più difficile ed impegnativa fino a raggiungere la ripetizione che decreterà il momentaneo cedimento muscolare, la più difficile in assoluto.
Per semplificare la cosa possiamo dire che le prime ripetizioni, quelle semplici, sono a carico delle fibre muscolari rosse ( fibre aerobiche di Tipo I ), quando il gioco incomincia a diventare più difficile ed i substrati energetici per le fibre rosse iniziano ad esaurirsi entrano in gioco le fibre muscolari veloci intermedie di Tipo IIA e alla fine, quando siamo in fase di cedimento, lo sforzo è a carico delle fibre muscolari rapide di Tipo IIX.
Anche qui, come spesso in biologia accade, le cose non sono così semplici e lineari come alcuni vorrebbero far credere, ma un po’ più complesse, e, naturalmente, vanno tenute in debita considerazione se il nostro obiettivo è l’ottimizzazione dei nostri allenamenti.
Diventa quindi immediatamente chiaro come portare una serie al momentaneo cedimento muscolare non sia solo auspicabile, ma necessario perché questa possa essere il più produttiva possibile.
Attraverso questo video realizzato alla HITA ( High Intensity Training Academy ) durante un seminario sull’Heavy Duty e le tecniche ad Alta Intensità tenuto da Enrico Dell’olio proviamo ad approfondire il concetto.