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Mike Mentzer, un grande uomo se n’è andato (prima parte)

Sono il garante del mio destino;
Sono il padrone della mia anima

Recentemente stavo pulendo alcuni vecchi scatoloni nel mio ufficio. Visto che la mia famiglia si è trasferita ben 7 volte, (in 2 Stati diversi) negli ultimi 14 anni, potrete ben immaginare quante vecchie scatole abbiamo accumulato nel tempo. Durante la pulizia più recente, sono rimasto scioccato nel trovare la trascrizione di un’intervista che feci con Mike Mentzer nel 1986.

E’ un’intervista storica. Mike si aprì su molti argomenti su cui non l’avevo mai sentito parlare, come ad esempio l’apparizione ad una competizione di personaggi famosi in televisione. Egli inoltre ci aveva offerto una chiave per comprendere l’evoluzione del suo pensiero sull’allenamento ad alta intensità. E’ stata fatta 4 anni prima che cominciasse ad allenare i clienti e iniziasse ad accumulare un enorme database di informazioni che avrebbero rivoluzionato l’allenamento H.I.T.

Questi questa intervista che era andata perduta è piena di significato. Rileggendola mi sono tornate alla memoria molti ricordi di Mike: il suo senso dell’umorismo e i nostri dialoghi nel corso degli anni sull’allenamento e i principi fondamentali della scienza dell’esercizio.

E’ una risposta ad una domanda che mi veniva spesso posta in passato: “Com’è parlare con Mike Mentzer?”

D: Se dovessi tornare al top della forma rapidamente, che strategie adotteresti riguardo allenamento e dieta?

MM: Beh, diciamo che dovevo fare una gara tra due mesi con 500 milioni di dollari come primo premio.

D: Si, qualcosa di molto realistico.

MM: Potrei tornare quasi al top della forma da ora in due mesi. Le prime tre settimane aumenterei progressivamente l’intensiltà, poi cercherei di mantenerla per le ultime cinque.

D: Parlando di intensità, ho notato che quando ti sei allenato l’altro giorno hai fatto più serie di quelle che pensavo. Quando dici che aumenti l’intensità, dovresti anche ridurre le serie giusto?

MM: Si, la ragione per cui ho leggermente aumentato il numero di serie all’inizio dell’allenamento è stata per aumentare il mio condizionamento e la mia tolleranza all’esercizio. La ragione per cui l’ho fatto è per bruciare calorie e stare in forma. Non osservo in maniera dogmatica la regola che se fai più di tre serie il mondo si fermerà e la testa esploderà.

E’ stato comunque un allenamento abbastanza disordinato. Se avessi una gara tra 2 mesi quindi incrementerei l’intensità in modo da raggiungere il massimo dopo 3 settimane e rimanerci per le restanti 3 e mezzo.

Durante quel periodo incrementerei progressivamente la durata dell’attività aerobica (probabilmente la eseguirei con la bicicletta) fino ad arrivare a 3-4 giorni consecutivi per circa 1 ora e 30 per ogni seduta. Cercherei di mantenere l’apporto calorico abbastanza moderato, 1.500-2.000 kcal al massimo, con un aumento occasionale quando ne ho bisogno (ricordiamo che questa intervista è stata realizzata da Mentzer nel 1986, dunque ancora non erano stati aggiornati i suoi pensieri sull’aerobica). Nonostante ciò continuerei ad aumentare la massa muscolare nonostante il basso introito calorico e l’attività fisica incrementata.

D: Perchè accade ciò?

MM: In parte per l’aumento dell’intensità, in parte per la memoria muscolare. Il mio obiettivo è ritornare al mio status di forma precedente, non penso che in due mesi riuscirei addirittura a migliorarlo.  A meno che non vi sia un motivo davvero valido per tornare al mio status di forma ottimale sarei davvero riluttante nel farlo a causa  dello stress che applico sul mio corpo e sulla mente. E’ semplicemente troppo. Il più grande problema che avrei sarebbe la dieta. Nessun bodybuilder può squartarsi in tre settimane eliminando semplicemente le ciambelle e i gelati. Per me definirmi significa passare i tre mesi prima della gara affamato.

D: Un fatto che ho trovato molto interessante è quando partecipasti alla competizione delle star (Nota: a quel tempo i più grandi atleti professionisti dello sport si cimentavano in competizioni molto differenti dal loro sport) non riuscisti a sbarazzarti della massa muscolare che avevi anche se, forse per la prima volta nella tua vita, volevi davvero perderla.

MM: Era mia intenzione scendere dal peso corporeo di quell’anno, circa 105 kg, fino ai 90. Sapevo che lo sport in cui avrei gareggiato non richiedeva poi una grande massa muscolare sul tronco e sulle braccia, e volevo in realtà provare che erano d’impaccio, non perchè apparivo come un “pompato” ma semplicemente perchè erano peso extra che avrei dovuto trasportare durante sport basati sulla corsa ad esempio. Quindi nei 2 mesi che utilizzai per prepararmi a questo evento, non ho perso peso anche se mi allenavo senza pesi.

Apparentemente l’intensità dei miei allenamenti in bicicletta (che praticavo 3 volte per settimana), nuoto e corsa era sufficiente per mantenere la massa muscolare che avevo accumulato molto lentamente su un periodo di 10 anni con allenamenti pesanti. Penso che questa sia la ragione per cui tendevo a mantenerla, anche se per la prima volta nella mia vita volevo davvero perderla.Arthur Jones diceva anni fa che “Più tempo impieghi per costruire muscoli e più a lungo li mantieni, più essi diverranno parte del tuo sistema e più difficilmente riuscirai a perderli”. Qualsiasi quantità di muscolo accumulerai in un mese potresti perderla il mese successivo se smetti di allenarti. Ma se hai trascorso 10 anni nell’acquisire e mantenere masse muscolari considerevoli le riuscirai a mantenere per un tempo più lungo dopo aver interrotto gli allenamenti, anche se si atrofizzeranno leggermente finchè non le riporterai a livelli normali. Quindi non persi nulla come peso corporeo. Infatti entrai nell’evento pesando 105 kg.

D: Quali sono le tue riflessioni su questo evento? Ti sei divertito nel parteciparvi?

MM: Oh, è stato divertentissimo. Penso però che avrei potuto fare meglio a livello di piazzamento finale, anche se il livello della competizione era molto alto.

D: Stavi gareggiando letteralmente contro i più grandi atleti del mondo.

MM: Una delle cose che mi ha ostacolato è stato il mio peso troppo alto.

D: Per quanto riguarda il nuoto invece? Hai trovato anche in questa disciplina l’ostacolo del tuo peso corporeo?

MM: Lo era. Comunque mi sono comportato molto bene. Mi sono piazzato in seconda posizione nella gara di nuoto perdendo per soli 2 decimi di secondo di distacco da un ragazzo che poi ho scoperto essere un campione di nuoto nello stile libero al college. Era molto leggero lui.

D: Vista la densità del tuo fisico, tendevi ad affondare come un sasso.

MM: Questo richiede molta energia solo per stare a galla. Come risultato sei avvantaggiato quando sei più leggero. Mi sono divertito durante la gara comunque, e questa è la cosa più importante. Ho guadagnato un po’ di soldi e ho ricevuto un po’ di visibilità pubblica, tutto ciò aiuta.

D: Ho sentito che sei stato sconfitto nell’evento di sollevamento pesi da “Hulk” in persona, Lou Ferrigno.

MM: Mi sono spaventato per come era e per quello che è riuscito a fare. Penso pesasse 160 kg. Aldilà di questo, sono riuscito a competere con lui, ma su un sollevamento in particolare, come del resto su tutti gli altri precedenti, non ho mai bloccato bene il gomito del braccio sinistro perchè l’ho rotto ed ora è difficile per me bloccarlo. La lontananza dal blocco completo del gomito era davvero ridotta al minimo, tanto che molti non si sono nemmeno accorti di ciò.

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