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Integratori di omega 3, come e quando utilizzarli?

L’olio di pesce ( principale fonte di grassi essenziali omega 3 ) ha iniziato ad essere usato come fonte di vitamina D in Inghilterra nell’Ottocento, in Italia sono invece stati resi famosi dall’approccio alimentare di Barry Sears: la Dieta Zona

È stato studiato come integratore utile per la salute del cuore da quando si è scoperto che gli eschimesi hanno un rischio molto basso di sviluppare malattie cardiache nonostante seguano una dieta ad alto contenuto di grassi: questo perché l’olio di fegato di merluzzo contiene gli acidi grassi omega 3.

Nella nostra alimentazione giornaliera i due acidi grassi essenziali (vengono detti essenziali perché il nostro organismo li produce si, ma con grande difficoltà e in maniera non sufficiente a far fronte le richieste giornaliere ) sono gli omega 3 e gli omega 6.

I primi si trovano, oltre che nell’olio di pesce, anche in alcuni altri alcuni oli, mentre gli omega 6 sono tipici degli oli di palma, soia, colza e girasole.
Gli omega 9 sono un altro tipo di acidi grassi: non sono considerati essenziali e si trovano nei grassi animali e nell’olio d’oliva.

L’olio di pesce contiene principalmente due acidi grassi omega 3:

  • DHA (acido docosaesaenoico)
  • EPA (acido eicosapentaenoico)

Alcuni tipi di frutta a guscio, semi e oli vegetali contengono ALA ( acido alfa linolenico ) che l’organismo è in grado di convertire in DHA e in EPA, ma solo attraverso un processo lungo e laborioso, ecco quindi il motivo di un’integrazione con questi grassi.

Il problema sorge quando il rapporto tra omega 6 e 3 non rimane all’interno di quello che viene considerato il range ottimale: 2:1.

Il cambio nei rapporti di questi due acidi grassi è dovuto all’alto contenuto di omega 6 presente negli alimenti industriali che tutti noi mangiamo, così come nelle carni di animali allevati a farine e non al pascolo.

Quando i rapporti di questi due importantissimi grassi si alterano a favore degli omega 6 assistiamo alla nascita di processi infiammatori che se non trattati immediatamente rischiano, nel tempo, di portare a patologie croniche.

A completamento dell’argomento vi suggeriamo questo video realizzato alla HITA ( High Intensity Training Academy ) a cura di Enrico Dell’olio