Alta Intensità…tutto è cominciato nella primavera del 2014.
Il meraviglioso equinozio di Marzo deve avermi in qualche modo illuminato.
Decisi d’un tratto di cominciare ad allenarmi seriamente.
Ho cominciato relativamente tardi ad andare in palestra (24anni). Prima di praticare l’High intensity training, mi allenavo in alto volume da soli 8 mesi, seguendo alla lettera tutto ciò che consigliava l’istruttore di turno.
Si trattava dei soliti dettami dell’alto volume: “4×8”, “3×10”, “3×15”, “quando fai massa peso alto e poche ripetizioni”, “quando fai definizione peso basso e molte ripetizioni (così sudi di più)”,”allenamento il lunedì-mercoledì-venerdì(quando ero fortunato. Alcuni proponevano anche 4-5 giorni a settimana)”.
A ciò si aggiungevano gli inquietanti luoghi comuni da palestra: “le proteine fanno crescere”, “prendi la creatina in fasi di massa”, “yogurt come spuntino”…e via discorrendo.
Ammetto di aver ottenuto buoni risultati in termini di volume fin dall’inizio.
Pur allenandomi come una scimmia con delle liane (con tutto il rispetto per i nostri antenati) disponevo di una buona forza e crescevo di settimana in settimana.
Avendo cominciato con lo scopo di aumentare la massa muscolare, chi poteva essere più soddisfatto di me.
Pur tuttavia, sentivo di procedere male: le schede erano interminabili e piene di esercizi, dovevo andare in palestra 3-4 volte alla settimana, gestivo in base alle mie sensazioni della giornata i pesi da sollevare…tutto mi risultava vago e privo di direzione e le mie domande erano accolte da una platea sorda, o forse semplicemente incompetente.
Così, decisi di informarmi su chi, in Italia, facesse le cose con criterio per dare un taglio più scientifico ai miei allenamenti.
Mi imbattei nella figura di Enrico dell’Olio e scoprii l’alta intensità. Impiegai ben poco a capire che avevo fatto centro. I suoi articoli, i suoi video e le sue spiegazioni mi rapirono fin da subito perché condite da una grande competenza resa esplicita da un modo di parlare chiaro ed incisivo.
Decisi di abbandonare l’alto volume, i 3×10, i 27×56 e tutte le altre tabelline, per dedicarmi con grande impegno a quella che per me era una nuova scienza.
Abbandonai quella che Enrico chiama “ginnastica con i pesi” e mi dedicai al body building.
Provenendo da palestre scadenti, avendo avuto a che fare con istruttori poco preparati ed essendo un novellino dell’attività anaerobica, non potevo che rivolgere domande rigide e stupide ad Enrico che però, senza batter ciglio, rispondeva con pazienza in maniera sempre esaustiva, con la forza di chi ha le caratteristiche per essere un mentore e che, pur non sopportando le idiozie e la rigidità di pensiero, le tollera con il fine di tramutarle in orizzonti più ampi.
Comincio con lui un programma di ipertrofia e, settimana dopo settimana, distruggo uno dei primi dogmi atavici: “di più è meglio!”.
Mi allenavo molto meno di prima, gli allenamenti duravano dai 20 ai 30 minuti e i risultati c’erano.
Affascinato dal concetto di cedimento muscolare, continuai ad allenarmi ed impegnarmi sempre più. Come molti di quelli che si avvicinano per la prima volta all’alta intensità, in particolare allo stile Heavy Duty, con il quale ho cominciato, ritenevo, vista l’enorme stanchezza e i notevoli DOMS che mi causavano gli allenamenti, di essere capace di raggiungere la condizione di cedimento muscolare.
Ma in realtà ero ben lontano dalla meta, il cedimento non arriva al primo colpo e richiede un buona dose di esperienza.
Quando riferivo ad Enrico di essere riuscito a cedere, lui comprendeva la mia “ignoranza” e si limitava a dire che con il tempo sarei migliorato ancora di più (in realtà il suo inconscio voleva dirmi molto più veementemente: “illuso! sapessi quanta strada devi ancora fare per arrivare a cedere!”.
Ma il garbo e la cortesia del suo conscio hanno avuto la meglio, po6rtandolo a tollerare ancora una volta le mie semplici illazioni…o forse roboanti deliri! ).
Comincio con il tempo a capire che parte fondamentale dell’alta intensità è la concentrazione; grazie ad essa possiamo “ascoltare” i nostri muscoli in profondità e capire quanto effettivamente stiano lavorando.
Se ci affidiamo alle nostre sensazioni superficiali, ovvero la prima semplice fatica dovuta alle ripetizioni svolte, “sentiamo” troppo presto di avere raggiunto la condizione di cedimento. In realtà vi è una porzione di lavoro che siamo in grado di esprimere anche dopo aver avuto la prima micro esperienza/sensazione di cedimento.
Quella porzione di lavoro è ciò che più conta in questo tipo di allenamenti.
Si tratta generalmente di 3-4 ripetizioni (poi tutto è soggettivo, soprattutto in questo mondo) che l’atleta deve imparare ad esprimere da quando avverte ( a livello cerebrale, non effettivamente muscolare) di non farcela più.
Dunque aumento le dosi di impegno e continuo ad avere risultati.
Purtroppo la mia composizione corporea è tale da circondare la massa muscolare di molti centimetri di grasso. Per questo, dopo un periodo di transizione, si è passati ad un programma di definizione. Dopo essere passato da 80 kg ad 88,5 kg, al seguito di transizione e definizione ritrovo il mio corpo radicalmente cambiato: cominciano ad apparire le prime forme e peso 78kg.
Potevo continuare a perdere peso e l’avrei voluto, ma dopo il lungo periodo di definizione(circa due mesi), onde evitare che la perdita di peso arrivasse a coinvolgere in misura maggiore la massa magra, si optò per una transizione verso l’ipertrofia, che mi restituì il volume perso e consentì di avvicinarmi gradualmente ad un protocollo tanto agognato: la dieta fasica.
Come ormai molti sanno, è un protocollo alimentare specifico per l’ipertrofia, ideato da Enrico, che mi permise di acquisire massa muscolare senza coinvolgere eccessivamente la massa grassa.
Come sempre, la mia composizione corporea mi porta ad accumulare grasso rapidamente, quindi arrivo ad 83kg e mi fermo. Inizialmente mi focalizzavo solo sul volume del corpo, quindi vedendomi grosso ero felice.
Mi resi poi conto che era arrivato il momento di cominciare a scolpire i muscoli e cominciò così una nuova discesa, sempre preceduta da un opportuno periodo di definizione.
Questo è anche il periodo in cui decido di partecipare al corso di personal training tenuto da Enrico.
Dopo un anno di lavoro, da neofita divento personal trainer della H.I.T.A. Conosco di persona Enrico ed ho il piacere di stringere la mano ed essere seguito in un allenamento dal mio maestro in persona.
Un momento per me significativo, per quanto non goduto al massimo a causa di un periodo intenso di studi universitari.
Ad ogni modo, con il tempo, con il sacrificio, scopro che il mio corpo, che tanto mi penalizza nella fase di ipertrofia, risponde bene alla definizione. Gradualmente perdo peso fino a raggiungere i 68kg e una percentuale di grasso molto bassa.
Durante questo periodo aggiungo una nuova tecnica al mio bagaglio di intensità…dopo lo stile HD, si comincia con lo stile ZT, ovvero lo zone training, una interessante tecnica che fa avvertire sensazioni direi completamente diverse dallo stile HD.
Non raggiungo il livello ideale di definizione e devo fermarmi ancora una volta.
Quindi si riparte con un’altra transizione verso l’ipertrofia…ed eccomi qui, pronto a continuare. L’alta intensità è un mondo da scoprire.
In Italia abbiamo la fortuna di avere uno dei tecnici più competenti e tutti noi della H.I.T.A. seguiamo il suo esempio per diffondere al meglio le sue idee.
Ecco, questa è la mia vita in alta intensità
Articolo di Davide Sagliocco