fbpx
Articoli vari

Femminilizzazione nell’uomo

In questi giorni, per ovvi motivi, mi sono trovato a frequentare alcune spiagge del bel paese.

Il mio lavoro mi ha portato negli anni a sviluppare una sorta di deformazione professionale che mi permette, semplicemente guardando una persona, di “diagnosticare” il suo stato di salute generale osservando alcune caratteristiche come la postura, il sovrappeso, la distribuzione del grasso corporeo, eventuali cicatrici, etc.

 

E’ divertente cercare di ricostruire la vita delle persone partendo dal loro aspetto fisico, direi che per un professionista del settore dovrebbe essere un esercizio necessario a stimolarne l’osservazione.

Comunque, posso tranquillamente affermare, senza paura di essere smentito, che circa l’80% della popolazione è in sovrappeso o già obesa, molti di loro recano già ben visibili i segni della sindrome metabolica, compresi i bambini che almeno per il 50% sono anch’essi sovrappeso o obesi con chiari segni di dismetabolismo idrico ( soprattutto nelle bambine ), in sintesi: una vera catastrofe.

 

Lungi da me voler giudicare le persone, come molti di voi sanno la mia formazione socio/economico/intellettuale è di stampo libertario, quindi ognuno per me può fare della propria vita quello che crede, naturalmente a patto che un comportamento personale non si estenda agli altri influenzandone o peggiorandone la qualità di vita.

Per dirla con Martin Luther King: ”la tua libertà finisce dove inizia la mia”.

Uno stile di vita di questo tipo però tende a trasformare e snaturare l’essere umano attraverso un cronico squilibrio ormonale che, nel tempo, agisce epigeneticamente sia sui nostri corpi ( creando l’Homo obesus con ginecomastia ) che sulle nostre menti ( femminilizzazione degli uomini ).

Ed è proprio di questo che volevo parlarvi, avete notato come gli uomini siano sempre più emotivi e umorali?

Molti obesi soffrono dell’ingrossamento patologico della ghiandola mammaria che si concreta nello sviluppo di veri e propri seni ( alcuni sulla spiaggia dove ero avevano le “poppe” più grosse della mia ultima compagna ) dovuto agli altri livelli di estrogeno presenti nel sangue.

Le statistiche ci dicono che negli ultimi 30 anni i livelli di Testosterone nella popolazione maschile occidentale si sono mediamente abbassati di oltre il 30%, producendo un abbassamento progressivo della libido insieme alla contestuale insorgenza di comportamenti sempre più femminili ( processi di femminilizzazione ).

E’ di questi anni l’avvento dei Metrosexual, uomini con un attaccamento maniacale alla propria estetica, qui non parliamo di Body Builders, ma di ragazzi che passano gran parte del loro tempo a comprare vestiti, profumi, farsi fare cerette, unghie, etc., comportamenti questi sconosciuti all’universo maschile fino a qualche anno fa, mentre tipici dell’altra metà dell’universo: quello femminile.

Badate bene che questo non è un semplice problema legato ad una condizione che potremmo definire di narcisismo compulsivo, ma un vero e proprio cambio nella rappresentazione mentale, estetica e comportamentale di quello che “dovrebbe essere un uomo”.

 

Molti di voi staranno pensando che i cosiddetti generi siano solo la risultante di un costrutto culturale, quindi dinamici in relazione alla situazione socio-temporale-economica in cui si vive.

La cosa in realtà non è così semplice, i 2 generi: maschile e femminile ed i loro relativi comportamenti, si sono evoluti in natura in milioni di anni ( nella nostra specie circa 200.000 anni, ma il nostro genere: Homo, ha quasi 2 milioni di anni ), le secrezioni ( ormoni, ferormoni, sudore, etc ) ed i comportamenti di uno si concretano in determinati segnali per l’altro.

Una donna mediamente dovrebbe provare repulsione biologica ( non sto parlando di disprezzo, che chiaramente è un sentimento diverso ) per un uomo che si comporti come lei, al massimo potrebbe esserne incuriosita, ma mai attratta, dal momento che in natura questo uomo non sarebbe adatto ne ai compiti e ai lavori “maschili” ( caccia, lavori manuali, etc ) ne tantomeno sarebbe in grado di diffondere quei messaggi chimici ferormonali  mediati da alti livelli di Testosterone che per la femmina fungono come veri e propri segnali chimici necessari per la scelta del partner con il miglior Set genetico ai fini riproduttivi.

La natura non sbaglia mai, anche se a volte può sembrare più matrigna che madre.

 

Tutto questo porta ad un rimodellamento non solo dei corpi degli uomini, ma dell’intera società che non essendo più in grado di esprimere il genere maschile si trova privata di quanto da esso rappresentato: la forza fisica, l’autorità, l’audacia, l’onore, l’aggressività, la razionalità, etc, patrimonio esclusivo maschile con relative e, in questo caso, giustificate lamentele del mondo femminile.

I nostri due generi si sono evoluti in maniera differente, uno come complemento dell’altro, renderne uno più uguale all’altro non solo impoverisce il primo, ma anche di riflesso il secondo che non può più trovare la necessaria diversità nel partner.

 

Le cause di questa condizione non sono solo culturali, ad esempio una deriva demenziale verso il politically correct a tutti i costi appoggiata da una classe di intellettuali che credono che non ci siano, o non ci dovrebbero essere, differenze comportamentali tra uomo e donna ( in quanto effetto diretto di abitudini e non dell’evoluzione ), ma anche ambientali.

Alcuni dei pesticidi e diserbanti che vengono utilizzati in agricoltura, così come l’uso massiccio di ormoni in allevamento ( vietato in Europa, ma spesso praticato di nascosto ) e antibiotici che modificano persistentemente il nostro microbiota intestinale, sono solo alcune delle cause che stanno contribuendo a questo processo di femminilizzazione.

 

Maschi e femmine non sono la stessa cosa e lo si vede già da infanti, basta osservare il comportamento di bambini da 1 a 6 anni nella scelta dei giochi, nel modo di guardare l’altro e nel diverso sviluppo delle capacità cognitive ( parola ed empatia nelle bambine, perlustrazione degli spazi e lotta nei bambini ) per smontare ogni teoria psicologica basata sull’acquisizione di determinati comportamenti di genere in relazione all’ambiente.

 

Alcuni giorni fa parlavo di guerre e prevaricazioni con una mia amica filologa e lei sosteneva che se l’uomo fosse maggiormente in contatto con la sua parte femminile il mondo sarebbe diverso.

Credo che gli uomini di oggi siano fin troppo in contatto con la loro “parte femminile”, e che le donne invece cerchino fin troppo di assomigliare agli uomini ( quelli di una volta ), il risultato è una totale confusione, che si manifesta attraverso i molti comportamenti ossessivi e depressivi che affliggono la nostra società occidentale ( le donne, ahimè, sono maggiormente vittime, da cui il consumo smodato di antidepressivi ).

Donne che credono che per lavorare debbano essere come un uomo e uomini che per piacere si comportano da donne…se questa non è confusione ditemi voi cos’è.

Concludo ricordandovi che è solo nell’accettazione di una diversità complementare ( scusate l’ossimoro, ma rende bene il concetto ) che si può trovare il giusto equilibrio tra i due sessi, un equilibrio naturale privo di frustrazioni e ricco di creatività necessario ad una vita piena e felice in completa collaborazione e sviluppo tra i due generi.