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Articoli alimentazione, Bodybuilding, Dieta

Dieta, alimentazione, lavori scientifici e Body Building (prima parte)

Spesso mi viene chiesto durante la mia trasmissione a domanda e risposta in Live-streaming Body&Soul o semplicemente via mail cosa ne penso di questa dieta o di quest’altra, se il tal autore sia valido o forse sia meglio un altro…

Ognuna di queste domande rivela quanto i media producano molta più disinformazione che informazione.

Con la scusa di generalizzare i contenuti degli argomenti trattati in modo da renderli fruibili a tutti, alla fine nessuno arriva mai a comprendere nulla di nulla.

Pensate a quante volte leggete quanto siano importanti vitamine e antiossidanti nella nostra dieta, come minimo 2 o 3 volte al giorno e lo sentirete ripetere almeno altrettante volte da radio e televisione.

Se però chiedessimo alla persona media di spiegarci per grandi linee che cosa siano vitamine e antiossidanti pochissimi sarebbero in grado di farlo.

Quanto detto sopra vale e si estende a moltissime altre cose, ma ritorniamo alla nostra discussione.

Le cose risultano spesso confuse in quanto i lavori scientifici da cui vengono estrapolate le conclusioni sono spesso fatti male o semplicemente relativi a periodi temporali molto ristretti.

In effetti trarre una conclusione certa relativa all’uso di un dato schema alimentare su un protocollo portato avanti 3 settimane è assolutamente fuorviante.

Per vedere gli effetti reali di una dieta sul nostro organismo sarebbe necessario seguire un campione relativamente ampio di persone per un periodo di alcuni anni con la certezza che questi non escano mai dal protocollo (in parole povere che non ci siano sgarri).

Chiaramente questa condizione, per qualsiasi uomo libero, risulterebbe in una sistematica privazione delle libertà personali.

Direte voi: “lo stato ce ne ha già tolte tante, una più o una meno che differenza può fare?”

E’ vero, ma su sesso e cibo è difficile applicare restrizioni per periodi lunghi, pena la rivolta sociale.

Tornando ai nostri studi di 3 settimane, quello che possiamo vedere leggendo gli esami del sangue a cui regolarmente vengono sottoposti i partecipanti sono i riadattamenti fisiologici indotti dalla nuova alimentazione, ossia, quello che viene misurato è il tentativo dell’organismo di riequilibrare i suoi parametri in modo da raggiungere un nuovo stato di equilibrio (omeostasi) conseguente allo “stress” indotto dal cambiamento alimentare in atto.

I dati risultano quindi essere parziali e nulla ci dicono riguardo a ciò che succederà da qui a 5 anni mantenendo le stesse abitudini alimentari.

Interessante vero?

Un’altra cosa fondamentale nella lettura dei lavori scientifici sono le premesse, ossia l’ambiente e le circostanze in cui lo studio è stato eseguito.

Quante volte avete sentito dire che più di 30 grammi di proteine a pasto non sono assimilabili?

La quantità di proteine assimilabile per pasto è conseguenza diretta di ciò che abbiamo fatto nei giorni precedenti.

Facciamo un esempio: Se per tre giorni decido di vivere da asceta digiunando e bevendo solo acqua e poi il quarto giorno preso da crisi mistica decido di mangiare in un unico pasto 600 g di carne (che più o meno possono contenere circa 140 grammi di proteine) state certi che la maggior parte delle proteine verranno assimilate.

Se invece vengo da tre giorni in cui mangio 4 grammi di proteine per Kg di peso corporeo durante tutta la giornata, è molto probabile che una parte di queste proteine non sarà assimilata.

Come vedete le premesse di uno studio sono importantissime per capire se le conclusioni tratte sono affidabili e applicabili in linea teorica ad ogni caso, oppure siano semplicemente frutto di una situazione particolare.

A questo punto dovreste iniziare a capire che non è possibile estrapolare dati a casaccio, ogni studio va letto integralmente senza saltare direttamente alle conclusioni.

Torniamo ora alla dieta o diete in generale.

Io solitamente uso suddividerle in tre categorie:

  1. The bullshit (stronzate per chi non mastica l’inglese).
  2. Corrette per mantenersi in forma ed in buono stato di salute.
  3. Specifiche per la prestazione.

La prima categoria non ha bisogno di presentazioni, è quella che troviamo sulle riviste di gossip o discussa ( cosa mai avranno da discutere…si sa che le stronzate fanno  sempre audience ) nelle trasmissioni popolari…non faccio nomi, ma sono sicuro che la maggior parte di voi verso le 23:00 guardando la Rai qualche volta ci è incappato.

Di queste diete non voglio neppure parlarne tanto sono datate nelle premesse e chiaramente legate ad interessi particolari.

La seconda categoria invece comprende tutte quelle diete che rientrano nella grande famiglia delle alimentazioni evoluzioniste.

Alcuni anni fa uno sparuto gruppo di biologi, antropologi, biochimici e qualche medico (chissà perché questi arrivano quasi sempre per ultimi…), davanti alla catastrofe sanitaria derivata dallo stile alimentare consigliato dai grandi “luminari” (Dio ci salvi da questa gente che non solo crede di sapere tutto, ma vuole imporci con ogni mezzo la sua via per la salvezza) e supportato dai mass-media, iniziarono a mettere in dubbio il fatto che l’alimentazione consigliata dalle istituzioni fosse effettivamente la più corretta per la nostra specie.

La premessa alla base di queste alimentazioni si basa sul fatto che la nostra specie Homo sapiens,sapiens esiste da circa 160.000 anni e si è evoluta a partire da altre specie affini, tutte appartenenti alla grande famiglia degli ominidi, che possiamo far risalire indietro nel tempo di alcuni milioni di anni.

Questa considerazione ci porta dritti al fatto che fino a circa 12.000 anni fa, ossia prima dell’avvento dell’era agricola, i nostri avi si erano nutriti esclusivamente con ciò che potevano liberamente recuperare in natura attraverso la raccolta (frutta e verdura) o la caccia.

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