In passato molti fisiatri consigliavano ai loro pazienti di non fare allenamento coi pesi perchè “affaticavano” il cuore.
Questo consiglio era senza ombra di dubbio basato su un’osservazione superficiale di coloro che sollevavano pesi, con tutti i segni di stress e affaticamento apparenti sulle facce di queste persone. Sollevare carichi elevati incrementa in maniera allarmante la pressione sanguigna e ciò provoca un sovraccarico di lavoro sul cuore; ecco ciò che pensavano questi fisiatri.
Studi più recenti mostrano che un programma di allenamento con sovraccarico ben strutturato non solo non è dannoso per il cuore ma fornisce anche gli stessi benefici che potrebbe fornire l’attività aerobica. L’allenamento coi pesi incrementa i livelli delle lipoproteine ad alta densità, i trasportatori protettivi del colesterolo nel sangue. Inoltre l’allenamento coi pesi incrementa la sensibilità insulinica e un incremento del controllo insulinico è senza dubbio un beneficio per la protezione del cuore.
È vero che sollevare carichi molto pesanti, in particolare assumendo posizioni che promuovono un aumento della pressione sul sistema vascolare come quelle assunte in squat e leg press, incrementano significativamente la pressione sanguigna. Questo incremento comunque avviene solo durante il sollevamento vero e proprio. Studi hanno mostrato che il corpo è in grado di controbattere al temporaneo aumento della pressione sanguigna producendo cambiamenti a livello dei vasi sanguigni e ciò comporta una diminuzione della pressione sanguigna a riposo. Un fattore di certo positivo.
Ci sono però eccezioni alla regola. Ad esempio se vi sono problemi di salute che implicano una debolezza delle pareti dei vasi sanguigni. Se hai un aneurisma in uno dei tuoi vasi sanguigni, l’aumento della pressione potrebbe causarne l’esplosione, con conseguenze davvero brutte. (Un aneurisma è la dilatazione della parete di un vaso sanguigno che causa una debolezza in quella porzione di parete. Quando esplode, l’effetto è simile ad un pneumatico che esplode).
In un recente articolo pubblicato sul “Journal of the American Medical Association” molti fisiatri dell’università di Yale hanno studiato l’incidenza di rottura dell’aorta, la principale arteria che parte dal cuore, in 5 pazienti. (1) Questa diagnosi medica prevedeva un’accurata dissezione dell’aorta ascendente. Detto in parole povere questo significa che queste persone hanno subito una lacerazione dell’aorta dall’interno, come se fosse un aneurisma non diagnosticato. Questa è la condizione clinica che ha causato la morte improvvisa dell’attore John Ritter.
Anche se la lacerazione dell’aorta è stata diagnosticata solitamente in persone sopra i 40 anni con un passato di ipertensione, questo caso di studio ha coinvolto cinque pazienti tra i 19 e i 53 anni senza nessuna precedente diagnosi di aneurisma o ipertensione. Nessuno di loro aveva la sindrome di Marfan, una malattia congenita dei tessuti connettivi che spesso porta alla dissezione dell’aorta. Una pallavolista di alto livello morì qualche anno fa dopo che la sua aorta esplose a causa della sindrome di Marfan. Alcuni dottori pensano che, basandosi sulla sua struttura corporea, Abraham Lincoln soffrisse di questa malattia, che probabilmente l’avrebbe ucciso se non l’avesse fatto il proiettile sparato da Booth nell’aprile del 1865.
Il comune denominatore nei cinque pazienti di questo studio è che tutti loro praticavano un qualche tipo di allenamento con sovraccarico quando i sintomi sono emersi. Due di loro stavano sollevando pesi, uno di loro stava cercando di muovere un masso molto pesante, e altri due stavano eseguendo dei piegamenti sulle braccia.
Nessuno sa con sicurezza cosa ha causato la debolezza dei loro vasi sanguigni. I sintomi erano assimilabili ad un attacco di cuore, con l’eccezione di una sensazione di lacerazione molto forte nel petto. Alcuni suggeriscono che un aumento delle placche di deposito nelle arterie (arterosclerosi) ha indebolito le pareti dei vasi sanguigni. Altri pensano che l’aneurisma era già sull’orlo di cominciare, una sorta di malformazione congenita che diventa evidente solo quando viene esercitata una sufficiente pressione su di essa, come può accadere del resto con il sollevamento di pesi elevati.
I dottori che hanno fatto questi studi suggeriscono che la categoria di coloro a rischio include anche persone con aneurismi conosciuti oppure con malattie del connettivo (sindrome di Marfan), una familiarità all’aneurisma o alla dissezione, ipertesi e persone di mezza età oppure più anziani; l’aorta diventa più rigida con l’andare degli anni, incrementando dunque la pressione del vaso e la possibilità di rompersi. Uno studio ha scoperto che l’aglio sembra combattere la rigidità dell’aorta causata dall’invecchiamento.
Un modo per prevenire tutto questo è fare un’analisi dell’aorta se rientri nella categoria a rischio. I dottori inoltre consigliano di non sollevare più del proprio peso corporeo, visto che facendo ciò la pressione arteriosa aumenta a livelli tali da poter lacerare l’aorta. Quest’ultimo suggerimento non viene ascoltato dai bodybuilder più “hardcore” che vogliono sollevare sempre più peso per aumentare la massa muscolare. Specialmente per loro è vitale effettuare dei test medici se ci sono familiarità con queste condizioni legate alla lacerazione dell’aorta.