In effetti, una comune analisi del sangue per verificare la funzionalità renale interessa l’indice di depurazione (clearance) della creatina ( cosa diversa è la creatina ).
Questo indice è abbastanza costante e, se dovesse subire delle alterazioni, questo potrebbe essere un segnale di possibili problemi ai reni.
In ogni caso, sia l’assunzione di integratori di creatina che il consumo di una dieta iperproteica fanno aumentare l’indice di depurazione della creatinina.
Una ricerca presentata da scienziati dell’Università Femminile del Texas ha esaminato se l’integrazione di creatina e di glutammina, un altro noto integratore di aminoacidi, facesse peggiorare la progressione di una esistente affezione renale.
I soggetti di questo studio erano dei topi con patologie policistiche ai reni.
Ai topi furono fatte seguire delle alimentazioni a cui vennero aggiunti i due integratori, i cui dosaggi giornalieri imitavano il tipico apporto umano di questi prodotti.
I risultati mostrarono che dopo 6 settimane di integrazione, il peso sulla funzionalità del rene era aumentato del 10%, mentre il contenuto fluido renale era più alto del 12% nei topi per cui era prevista l’integrazione rispetto agli animali che non avevano consumato nessuna dose extra.
La clearance della creatinina risultò inferiore del 30% nei roditori che assumevano gli integratori, indicazione questa di un declino della funzionalità renale.
I risultati ottenuti mostrarono che, in una patologia già esistente di problemi ai reni, l’aggiunta dei due integratori nella dieta andava ad aggravare la problematica già presente.
E per quanto riguarda le persone senza affezioni di tipo renale — la creatina può forse rappresentare un problema per la corretta funzionalità renale di questi individui?
A questa domanda hanno cercato di rispondere scienziati dell’Università di Memphis, con l’aiuto di 53 calciatori universitari.
Trentaquattro atleti assunsero per 5 giorni un integratore di creatina in grado di fornirne 15,75 grammi giornalieri, seguiti da 5,25 g per 20 giorni durante la fase di condizionamento pre-stagionale.
Gli altri 19 atleti consumarono solo un integratore a base di proteine e carboidrati, senza alcuna aggiunta di creatina.
Nella seconda fase del condizionamento, i soggetti che assumevano l’integratore continuarono a prenderne 8,3 g al giorno, unitamente ad un integratore di proteine e carboidrati.
I risultati mostrarono che i livelli di creatina del siero e delle urine erano significativamente più elevati in chi prendeva l’integratore.
La creatinina sierica si ridusse in fase di allenamento negli atleti che non facevano uso di creatina, ma non in quelli appartenenti al gruppo che la stava assumendo.
Non si notarono particolari differenze tra i gruppi nelle misurazioni della clearance, ovvero escrezione, della creatinina, indice questo del fatto che la creatina non influenza negativamente i marcatori di stress renale.
Possiamo quindi concludere che il suo utilizzo da parte di persone con una normale funzionalità renale è sicuro ( per approfondire l’uso della creatina clicca qui )
Bibliografia
Kreider RB, et al. Effects of creatine supplementation on body composition, strength, and spring perfomance. Medicine and Science in Sports and Exercise 1998; 30:7