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Tecnici e discussioni nei social

Come molti di voi già sanno non amo partecipare alle dispute o alle discussioni via Internet, credo che nessuno dei tecnici dovrebbe mai farlo in quanto i partecipanti si trovano su livelli troppo diversi.

Un tecnico è una persona che unisce una notevole conoscenza teorica ad un’altrettanta notevole conoscenza pratica della materia che gli compete, un Follower o un partecipante alle discussioni di un Forum è una persona che quando va bene ha una discreta esperienza pratico/teorica personale, ma che per la maggior parte delle volte non ha ne un adeguato Background scientifico culturale, ne un’esperienza diretta di programmazione del lavoro altrui ( e per altrui intendo centinaia di persone ).

I tecnici non possono confrontarsi con un utente medio semplicemente perché i primi suffragano le loro affermazioni con decine di anni di studi e lavori su migliaia di persone, mentre l’altro semplicemente apporta un punto di vista e, in quanto tale, opera mera speculazione.
Nell’apportare un punto di vista non c’è nulla di male, ma la solidità di quanto espresso si ferma alla semplice esperienza personale, al famoso: ”per me funziona così”, mentre nel mondo scientifico un’ipotesi per essere formulata si deve basare su solide ricerche teorico/pratiche che, per convertirsi in teoria, necessitano essere dimostrate e ripetute almeno in tre occasioni differenti da persone differenti.
La discussione va bene al bar con gli amici per far passare il tempo parlando in termini di sentito comune, non va bene però quando dobbiamo confrontarci con un esperto del settore.

E’ diverso parlare con gli amici del dolore che avvertiamo alla spalla quando facciamo gli affondi alle parallele e ipotizzare varie risposte e rimedi in base alla propria esperienza personale e andare nello studio di un medico specializzato in ortopedia, non vi sognereste mai di iniziare una discussione con lui sulla fisiologia della spalla, i motivi di un eventuale trauma e l’eventuale terapia da seguire.
Non lo fareste mai perché il dislivello culturale è talmente grande tra voi ed il professionista che avete di fronte che istintivamente vi rendete conto che l’unica cosa possibile da fare è ascoltare e mettere in pratica; del resto la nostra intera struttura sociale si basa sulla ripartizione del lavoro.
Il vostro punto di vista diventa quindi un semplice “contorno” alla discussione.

Quando un tecnico del settore del Bodybuilding fa un’affermazione su alimentazione, integrazione e/o allenamento non esprime un semplice punto di vista personale, ma riassume decine di anni spesi in studio, ricerca e prove su se stesso/a e su letteralmente migliaia di altre persone.
Il valore di un consiglio di un tecnico è enorme sia in termini di contenuto che economici e questo è il motivo per cui non solo un professionista non dovrebbe mai partecipare ad alcuna discussione in Internet, ma non dovrebbe mai neppure dare consigli gratuiti, pena la svalutazione delle proprie conoscenze a semplici punti di vista.

Dovrebbe invece essere supportato ed incentivato in Italia il dialogo ed il confronto tra tecnici del settore in modo da permettere ad ognuno dei partecipanti di esaminare e vedere un problema attraverso approcci ed esperienze diverse.

Nel nostro paese questo è assai difficile, i professionisti aperti al confronto sono assai pochi, mentre la sindrome della prima donna risulta essere assai diffusa.
Spero con questo breve articolo di avere contribuito a chiarire il perché di certi comportamenti miei e di altri colleghi del settore, che sono assai lontani dal delirio di onnipotenza.

Ogni volta che vi avvicinate ad un tecnico accreditato da quanto ha realizzato nella sua vita lavorativa e dal rispetto ottenuto di conseguenza, ricordate che ogni parola, esclamazione, finanche pausa, è il risultato di decine di anni spesi nello studio e nella pratica del Body Building e non semplice gossip.