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Acidi grassi essenziali e loro metabolismo

I grassi alimentari sono essenziali per un normale metabolismo e una buona salute. Non risultano essere solo necessari per la giusta assimilazione, trasporto e funzione delle vitamine liposolubili come la vitamina A, E, e K, ma vengono sistematicamente usati dal nostro organismo per riparare e produrre importanti componenti cellulari, ormoni, ed altri elementi che sono essenziali per il corretto funzionamento organico. Inoltre, una moderata introduzione di AGE risulta essere importante per migliorare la composizione corporea generale agendo anche sulla riduzione della percentuale totale del grasso corporeo.

Tuttavia, nonostante tutti i grassi, inclusi quelli saturi, abbiano un importante ruolo nel metabolismo energetico e nelle funzioni corporee, i grassi più importanti sono gli essenziali, denominati in questo modo proprio perché il nostro organismo non è in grado di produrli nonostante la loro importanza per la nostra sopravvivenza.

Mentre il corpo umano può fabbricare la maggior parte dei grassi necessari al suo buon funzionamento partendo da altri grassi, carboidrati e proteine, includendo il colesterolo, i grassi saturi e insaturi, ci sono due gruppi di acidi grassi, chiamati appunto essenziali, che si basano sull’acido linoleico (facente parte del gruppo degli omega 6, i quali includono anche il GLA) e l’ acido alpha-linolenico (facente parte del gruppo degli omega 3 che includono anche EPA e DHA), che non possono essere fabbricati dal nostro organismo in maniera autonoma.

Il corpo non può fabbricare acidi grassi omega 3 o omega 6 perché il corpo umano è sprovvisto degli enzimi necessari ad aggiungere doppi legami a acidi grassi già esistenti oltre il nono atomo di carbonio partendo dall’inizio della molecola. Per la stessa ragione, il nostro organismo non è in grado di convertire gli omega 3 in omega 6 e vice versa. Questo è il motivo per cui molte persone oggi soffrono di carenze alimentari da AGE.

Perché gli acidi grassi essenziali, specialmente di omega 3, risultano essere insufficienti nelle diete moderne? Parte del problema deriva dal tipo di alimenti che vengono somministrati oggi al bestiame. Questi alimenti risultano essere notevolmente differenti dai cibi di cui questi animali si nutrirebbero se lasciati liberi in natura.

Così, mentre sia gli omega 3 che gli omega 6 si ritrovano nelle foglie delle piante consumate in grande quantità degli animali allo stato brado, provviste, in natura, dei giusti rapporti di questi importantissimi nutrienti , questo rapporto viene completamente stravolto quando gli animali invece di essere alimentati ad erbe passano ad un’alimentazione prevalentemente derivata dal grano ( come quelle somministrate negli allevamenti ). Il risultato di questo approccio è che gli omega 3 contenuti nelle carni degli animali selvaggi contengono un quantitativo sette volte maggiore di questi acidi grassi rispetto agli animali allevati in batteria.

Un’altra ragione risiede nel fatto che la cottura e la lavorazione odierna dei cibi trasforma i salutari acidi grassi essenziali in non salutari acidi grassi del tipo TRANS. Così la carne e le uova che normalmente consumiamo, già parzialmente deprivate di questi importanti complessi, una volta cotte e lavorate ne risultò ancora più povere.

Inoltre, molti di noi consumano grosse quantità di oli vegetali, la maggior parte dei quali sono particolarmente ricchi di omega 6 e poveri di omega 3.

L’aumentata sproporzione derivante dall’assunzione di omega 6 rispetto a quella degli omega 3 caratteristica delle alimentazioni moderne, ben lontane dalle alimentazioni praticate dai nostri avi prima dell’avvento dell’agricoltura, può contribuire a disturbare la struttura e le funzioni cellulari, aumentando così il grado di infiammazione sistemica che a lungo andare può condurre allo sviluppo di stati patologici.

Così, sebbene in linea teorica si possano assumere le giuste quantità di acidi grassi essenziali dagli alimenti che consumiamo, diventa necessario sapere con precisione quello che stiamo facendo in relazione agli alimenti che decidiamo di consumare, e, anche in questo modo, molto probabilmente avremo bisogno di integrare la nostra alimentazione.

Ma come funzionano di acidi grassi essenziali?

L’acido Alpha-linolenico, è il principale acido grasso essenziale della famiglia degli omega 3, mentre l’acido alpha-linoleico risulta essere il principale acido grasso essenziale della famiglia degli omega 6. In un organismo sano, svariate conversioni metaboliche hanno luogo attraverso il trasferimento di varie molecole, acquisite tramite gli alimenti, in sostanze metabolicamente utilizzabili.

L’acido Alpha-linolenico viene trasformato in EPA ( acido eicosapentanoico ) e successivamente in DHA ( acido Docosahexanoico ). Alcune prostaglandine vengono sintetizzate direttamente a partire dagli EPA. Inoltre, sempre grazie ad alti livelli di EPA, l’ organismo riesce a ridurre la sintesi di prostaglandine ad azione infiammatoria derivate dall’acido arachidonico.

Gli omega 6 vengono convertiti ad acido gamma linolenico ( GLA ). Sia l’ EPA che il GLA vengono utilizzati dal nostro organismo per la sintesi di alcune molecole ad azione ormonale conosciute come EICOSANOIDI. Queste sostanze risultano implicate virtualmente in tutte le attività del nostro organismo, dalle funzioni di base per il funzionamento dei nostri organi, fino ai processi intracellulari, inclusa una parte importante nella regolazione dei processi infiammatori sistemici, nel mantenimento della corretta pressione sanguigna, così come la regolazione in termini di buon funzionamento di cuore, sistema gastrointestinale e funzioni renali.

In questo modo, il loro uso può risultare preventivo o terapeutico in svariate condizioni pre-patologiche e patologiche come ad esempio alcuni tipi di tumore, malattie cardiovascolari, neurologiche e muscolo-scheletriche. Grazie alle loro spiccate proprietà anti-infiammatorie sono particolarmente indicati come complessi anti-aging o come coadiuvanti nella perdita di peso e nel miglioramento della composizione corporea ( 12 ).

Acidi grassi della serie omega 3, trovabili negli oli di pesce sotto forma di EPA e DHA, e nell’olio di semi di lino, risultano essere utili in una grande varietà di condizioni (13):

1. Sono in grado di ridurre lo stress ossidativo (14) derivante dall’alto livello di radicali liberi all’interno delle cellule, famosi per essere i principali responsabili dei processi infiammatori organici.
2. Sono in grado di sopprimere la produzione di complessi ad azione pro-infiammatoria, in questo modo riescono ad influenzare positivamente condizioni generali infiammatorie come l’artrite, il diabete, il colon irritabile, il cancro, i disordini autoimmuni, così come rallentare i normali processi di invecchiamento (15, 16, 17, 18, 19, 20, 21, 22, 23, 24, 25, 26, 27, 28, 29, 30).
3. Migliorare la lipidemia e quindi fornire una protezione al sistema cardiovascolare (31, 32, 33, 34, 35).
4. Fornire protezione contro lo stress (36) e la depressione (39).
5. Migliorare la pressione sanguigna, la risposta immunitaria, la resistenza insulinica e i livelli di trigliceridi (40).
6. Sembra che siano importanti anche nella prevenzione dei problemi alle coronarie (41,42) e nel controllo del mal di testa (43).
7. Possono aiutare nella perdita di peso, specialmente quando utilizzati insieme al CLA.
8. Sono stati positivamente associati ad una migliore densità ossea in giovani uomini (44).

Mentre è universalmente risaputo che gli acidi grassi essenziali sono particolarmente utili al sistema cardiovascolare e nei processi artritici, non è altrettanto conosciuto il loro impiego nelle patologie mentali. Infatti, una mancanza di acidi grassi essenziali o troppo pochi omega 3 può portare ad una diminuita salute mentale, depressione (45, 46) e in certi casi anche a tendenze aggressive.

Gli acidi grassi essenziali hanno dimostrato di essere utili nel trattamento della depressione e alcune altre malattie mentali. Bassi livelli di omega 3 sono comuni nelle persone depresse. In uno studio del 2002 alcuni ricercatori trovarono che il trattamento attraverso la supplementazione di EPA migliorava notevolmente le condizioni in pazienti con depressione persistente. Un altro studio provò che l’integrazione di EPA poteva aiutare nel trattamento della schizofrenia.

Parte degli effetti positivi derivanti dai trattamenti con omega 3 nei pazienti con disordini mentali può derivare dal fatto che una carenza di questi complessi può portare ad aberrazioni mentali in quanto risultano essere importanti sia come neurotrasmettitori sia nel controllo del normale sviluppo del cervello. Il DHA risulta essere particolarmente importante per il normale sviluppo del cervello e le donne incinta vengono avvisate di consumare adeguate quantità di questo acido grasso essenziale in modo da facilitare il completamento dello sviluppo del cervello nel feto.

Oltre a tutti i benefici in termini di salute discussi fino ad ora, gli acidi grassi essenziali possono risultare estremamente utili nel migliorare la composizione corporea e la prestazione durante l’esercizio fisico. In molti studi hanno dimostrato di influenzare la sensibilità insulinica e la produzione dell’ ormone della crescita, così come avere effetti anti-catabolici.

L’olio di pesce, attraverso svariati meccanismi, esercita proprietà anti-cataboliche. Facendo riferimento ad alcuni studi fatti su grandi ustionati, c’è la possibilità di modificare i processi catabolici secondari derivanti dagli allenamenti attraverso l’uso di olio di pesce ( 49,50 ). Esiste la concreta possibilità che l’olio di pesce possa inibire la proteolisi muscolare.

Alcuni studi hanno dimostrato che il meccanismo derivante dalla produzione di Interleukina-1 induce disgregazione muscolare (51) attraverso la mediazione di una molecola facente parte della serie delle Prostaglandine PGE. In questo modo risulta essere probabile che l’olio di pesce inibisca in modo competitivo la sintesi delle PGE responsabili della proteolisi muscolare (52, 53).

Gli acidi grassi della serie omega 3 possono incrementare la secrezione di GH (ormone della crescita) (55) dal momento che sono coinvolti nella formazione delle prostaglandine E1 che agiscono direttamente sulla secrezione di GH.

Molti studi hanno dimostrato che l’olio di pesce è in grado di aumentare la sensibilità insulinica, l’ossidazione dei grassi corporei e l’uso dei grassi come principale fonte di energia.

Inoltre, uno studio recente ha dimostrato che il GLA è in grado di ridurre il riaccumulo di chili persi in persone reduci da una dieta di dimagrimento, ciò ha suggerito ai ricercatori che gli omega 3 possono ottimizzare l’utilizzo dei grassi a scopo energetico, nelle persone con tendenza all’obesità (60).

L’acido Gamma-Linolenico (GLA) è importante per la salute in quanto capace di sopprimere gli effetti dell’infiammazione sia acuta che cronica, così come la risposta all’ansia e allo stress ( 62, 63, 64, 65, 66, 67, 68, 69, 70, 71 ).

Il GLA è necessario al corpo per la fabbricazione di alcune sostanze ad azione ormonale chiamate prostaglandine. Questa classe di sostanze ha effetti benefici e regolatori sul sistema immunitario, sulla circolazione sanguigna e sul ciclo mestruale. Il loro compito è quello di aiutare a controllare la crescita cellulare e a mantenere il normale equilibrio ormonale. Il GLA è anche molto importante per il mantenimento della salute della pelle.

L’uso di EPA e GLA in maniera congiunta diminuisce notevolmente alcuni dei possibili effetti infiammatori derivante dall’uso semplice degli integratori di solo GLA. Tutto ciò risiede nel fatto che il GLA può essere un precursore dell’acido arachidonico. L’aggiunta di EPA all’alimentazione riduce l’accumulo di acido arachidonico in alcune cellule che potrebbe derivare dalla semplice supplementazione di solo GLA (72).

L’acido Linoleico coniugato (CLA), anche se non è un acido grasso essenziale, risulta avere effetti significativi sulla composizione corporea generale. Il CLA è un mix di isomeri facenti capo all’acido linoleico ritrovabile principalmente nei prodotti caseari, nella carne, nel formaggio, nel latte e nello yogurt che sono stati sottoposti a trattamenti con alte temperature.

Il CLA ha dimostrato di avere proprietà ben al di sopra di quelle riscontrabili nel semplice acido linoleico. Questa molecola ha mostrato un grande potenziale come sostanza anticancerogena (74, 75), così come essere un potente antiossidante(76). Alcuni studi hanno dimostrato che il CLA esercita una potente azione citotossica in relazione alle cellule cancerogene umane in vivo ( 77 ).

Alcuni studi su animali e uomini indicano che l’integrazione di CLA nella dieta è in grado di diminuire il grasso corporeo e di aumentare allo stesso tempo la massa magra. L’aumento di massa magra risulta essere più pronunciato in individui che si allenano regolarmente.

Il CLA sembra capace di ridurre la capacità delle cellule adipose di acquisire grassi dal torrente sanguigno è inoltre in grado di inibire la formazione di nuove cellule adipose, così come migliorare l’ossidazione generale dei grassi a scopo energetico risparmiando così la scomposizione della massa muscolare (84, 85, 86, 87, 88, 89).

Un altro importante aspetto del CLA è quello di ridurre il riaccumulo di chili dopo una dieta di dimagrimento, diminuendo la capacità di accumulo all’interno degli adipociti di nuovo grasso, senza tuttavia diminuire l’ossidazione dei grassi a scopo energetico. Questo particolare effetto è probabilmente messo in essere attraverso un coinvolgimento di vari enzimi coinvolti nella formazione di nuovi lipidi piuttosto che attraverso l’aumento dei processi di ossidazione dei grassi conosciuti come lipolisi (96, 97, 98).

In questo modo si riscontra un aumento totale dell’ ossidazione dei grassi dal momento che questi due processi sono normalmente in equilibrio dinamico. Diminuire la formazione di nuovo grasso cambia la dinamica relativa alla velocità di ossidazione degli stessi, riducendo così la quantità totale delle scorte di grasso corporeo.

Altrettanto importante, per quelli che desiderano massimizzare la massa magra, risulta essere il possibile effetto anti-catabolico rivestito dal CLA (99, 100).

Gli studi più recenti effettuati sul metabolismo del CLA ci inducono a confermare gli esperimenti precedenti in cui si riportava che il CLA è in grado di ridurre l’accumulo di grasso in specifiche regioni del corpo, specialmente nell’area addominale (90) sia negli uomini che nelle donne, incrementandolo allo stesso tempo la massa magra totale (101).

Per terminare vorrei citare un altro studio recente sulla composizione corporea riportante l’effetto del CLA sulla spesa totale, in termini di ossidazione dei grassi, durante il sonno (102).

In conclusione si può affermare che gli acidi grassi essenziali, così come alcuni acidi grassi non essenziali come il CLA, risultano avere effetti significativi sulla composizione corporea, allenamento, recupero, così come nel miglioramento del benessere generale.

Keep On Pumpin’

Enrico Dell’olio

(Tratto da un articolo di Mauro di Pasquale – Tradotto e aggiornato da Enrico Dell’olio)

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