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Invecchiamento e dieta

Quanto l’invecchiamento precoce è collegabile al nostro stile di vita?

Spesso dimentichiamo che gli alimenti sono l’unica cosa che da quando nasciamo a quando moriamo introduciamo regolarmente con una media di 5/6 volte al giorno.

Pensare che questa pratica necessaria non abbia nessuno o poco impatto sulla nostra salute in generale e, sulla velocità di invecchiamento in particolare, è pura utopia.

Oggi sappiamo che il tipo e la quantità degli alimenti che introduciamo giornalmente può rallentare o velocizzare i processi di invecchiamento nella nostra specie.
Sono ormai più di 40 anni che i ricercatori sanno che la restrizione calorica in tutte le specie ha un effetto positivo sull’estensione del tempo di vita.

Per restrizione calorica si intende una riduzione che può andare da un minimo del 30% ad un massimo del 50% dell’introduzione di nutrienti ( carboidrati, proteine e grassi ) partendo da ciò che il soggetto introduce giornalmente e che contribuisce a mantenerne il peso stabile ( condizione di dieta isocalorica ).

Il risultato di questa pratica, in tutte le specie testate ( moscerini, vermi, topi, scimpanze, etc… ) è un’estensione della durata della vita in maniera inversamente proporzionale alla lunghezza media di questo parametro in una data specie.

In specie che vivono poco, come ad esempio il moscerino della frutta, la vita può essere allungata dal 50% al 100%, in specie invece che vivono molto, come la nostra, è presumibile un aumento non superiore al 10/15%.

Negli studi non viene però fatta nessuna differenza tra nutriente e nutriente, così come non si parla del fatto che un tipo di alimentazione sia meglio di un’altra a tal fine.

E’ quindi sufficiente abbassare trasversalmente l’apporto calorico totale per ottenere i risultati di cui sopra?

Esistono alcune ipotesi che affermano che mangiare solo pasta ( leggi cereali ) è cosa assai diversa da mantenere un’alimentazione in stile Paleo ( specie specifica ) in quanto nel primo caso avremmo solo un apporto di carboidrati e poco più, mentre nel secondo ci troveremmo ad avere proteine, carboidrati e grassi insieme ad un altissimo contenuto di microelementi ( sali minerali, vitamine, antiossidanti, etc… ).

Diventa chiaro quindi che anche il tipo di alimenti e la loro relativa associazione sia un punto cardine all’interno di un programma teso a prolungare la vita e nel contempo a ritardare la nostra velocità di invecchiamento.

Quando parlo di dieta Paleo, escludo tutte quelle alimentazioni che possiamo comunque annoverare nel gruppo evolutivo, ma che tuttavia dobbiamo considerare più adatte al miglioramento di una data prestazione sportiva piuttosto che a ritardare l’invecchiamento.

Tra queste includo naturalmente la Dieta Metabolica, dal momento che riduce molto l’apporto di fibre e micronutrienti e la Evo Diet, per l’altissimo contenuto proteico ( entrambe adatte, a mio parere, per la definizione, ma non per il mantenimento di una salute ottimale ).

Il quantitativo proteico nella dieta, se utilizzata per il mantenimento di una condizione di salute ideale e/o come agente antiaging, non dovrebbe superare i 30/40 grammi al giorno ( quota necessaria per il normale turn over proteico ).

Il motivo di questa affermazione risiede nel fatto che alti contenuti proteici nella nostra alimentazione contribuiscono a mantenere costantemente attive le vie metaboliche della MTOR.

Attivare in maniera costante questa via si concreta in uno stimolo cronico della sintesi proteica, condizione questa perfetta e auspicabile se stiamo cercando di aumentare la nostra massa muscolare, ma che nell’anziano potrebbe portare a dei problemi.

A mano a mano che invecchiamo il nostro sistema immunitario diventa sempre più debole e la probabilità che una cellula mutata scappi al suo “pattugliamento” diventa quindi sempre più alta.

Da tutto ciò possiamo concludere che la probabilità che una cellula mutata, o un gruppo di cellule mutate, scampi alla distruzione diventa sempre più alta a mano a mano che invecchiamo.

Stimolare costantemente un’alta sintesi proteica attraverso l’attivazione della via della MTOR vorrebbe dire contribuire ad alimentare un processo oncogenico, naturalmente solo nel caso in cui questo sia già in atto.

Tutto ciò non vuol dire che le proteine siano un agente tumorale, ma semplicemente che in una condizione, la vecchiaia, dove la probabilità di sviluppare una neoplasia diventa più alta in relazione alla diminuita “aggressività” del nostro sistema immunitario, mantenere cronicamente alta la sintesi proteica non è, a mio parere, una strategia vincente.

Da quanto appena detto emerge quindi che la restrizione calorica attraverso una Dieta Paleo a basso contenuto proteico sia, ad oggi, la miglior strategia per vivere una vita lunga, attiva e in salute.

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1 comment on “Invecchiamento e dieta

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