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Articoli alimentazione

Sono a dieta, ma non dimagrisco..!!

Quante volte avete sentito dire ad una persona che sono in dieta, ma non dimagrisco?

Quante volte avete ricevuto in studio una persona che, dopo aver fatto una valutazione dell’alimentazione giornaliera, vi pare impossibile che sia ancora in piedi?

In questi casi o ci troviamo di fronte ad un bugiardo ( a volte è questo il caso ), oppure ci troviamo ad avere a che fare con una persona che per qualche motivo è affetta da un grave dismetabolismo legato alla sua capacità ossidativa.

Statisticamente posso dirvi che questa condizione la ritrovo in circa il 15/20% delle persone che si rivolgono a me dopo essere state spesso maltrattate e/o non credute dai miei colleghi.

Come ho già spiegato in un mio video-articolo precedente: “ Il dogma delle calorie in dietologia “, non ingrassiamo o dimagriamo semplicemente perché mangiamo di più.

La storiella che ci viene raccontata riguardo alle calorie che se eccedono quelle consumate ingrasseremo, mentre se sono inferiori a quelle consumate dimagriremo è solo parzialmente corretta, ma altamente fuorviante.

Come già spiegato precedentemente in vari miei articoli ed interventi il nostro organismo non è una stufa che brucia alimenti, ma i cibi, una volta scomposti nei micro e macro nutrienti che li costituiscono vengono assimilati dando così vita ad una serie di reazioni ormonali endocrine, paracrine e autocrine che “attiveranno o spegneranno” specifiche vie metaboliche.

Consiglio a tutti coloro che sono interessati ad approfondire l’argomento di dare un’occhiata al mio video-articolo sul dogma delle calorie.

Ritornando invece al tema di oggi, ossia perché persone in dieta ferrea non riescono a perdere peso, i motivi possono essere svariati.

Il motivo più semplice è dato dal tipo di alimenti utilizzati all’interno del programma alimentare, così come la ripartizione dei nutrienti durante la giornata, vi ricordate, 100 Kcal di carne e 100 Kcal di pasta se bruciate in un calorimetro danno sempre 100 Kcal, ma se introdotte in un organismo biologico producono risultati assai diversi.

Quindi, in questi casi, un’attenta anamnesi della struttura del programma alimentare con conseguente modifica nei rapporti e tipi di nutrienti è in generale sufficiente per risolvere la questione.

Esistono però casi in cui sia la qualità che la quantità di quello che viene consumato durante il giorno non giustifica il fatto che non perdano peso, inoltre anche gli esami relativi alla funzionalità tiroidea, così come i maggiori assi ormonali, risultano essere nella norma e ciò nonostante soffrano di grande sovrappeso.

In questi casi di solito il problema può essere dato da eventuali farmaci che hanno assunto o che stanno assumendo in maniera cronica.

Ci sono farmaci ad azione ormonale come ad esempio la pillola anticoncezionale, il cortisone, farmaci antinfiammatori non steroidei, antistaminici, alcuni farmaci per regolare la pressione sang

uigna, le statine per il controllo del colesterolo, etc, che hanno un’azione diretta sulle vie metaboliche relative all’ossidazione dei vari substrati energetici: amminoacidi, zuccheri e grassi.

Queste molecole agiscono inibendo, in alcuni soggetti più sensibili, la proliferazione di mitocondri, perossisomi e lisosomi, strutture queste chiamate genericamente organelli, presenti nelle nostre cellule e deputati a vari livelli all’ossidazione dei substrati alimentari a scopo energetico.

Chiunque usi o abbia usato la pillola anticoncezionale o il cortisone sa bene che mantenendo l’alimentazione invariata la semplice introduzione di questi farmaci porta ad un cambiamento della composizione corporea.

In alcuni casi il cambiamento è minimo o appena percettibile, in molti altri si assiste ad un aumento di peso progressivo, tuttavia non enorme, ma esiste un’importante fetta di popolazione in cui la risposta risulta essere così importante che nel giro di poche settimane la persona letteralmente si trasforma ( quanto detto per la pillola ed il cortisone vale anche per gli altri farmaci che ho precedentemente menzionato ).

In questi casi si può cercare di regolare l’alimentazione in modo da contenere l’aumento di peso, tuttavia fino a quando si utilizzerà il farmaco sarà pressoché impossibile farli dimagrire.

Inoltre la sospensione del farmaco non sempre coincide con un ripristino della normalità.

Ci sono persone che prima di tornare a “funzionare” normalmente necessitano mesi e altre ( mi è capitato spesso con ragazze che avevano assunto la pillola anticoncezionale ) a cui servono molti anni.

Il rallentamento e l’incapacità di attivazione di alcune vie metaboliche relative alle capacità ossidative dell’organismo a volte è sperimentabile anche in determinate condizioni patologiche.

Ho riscontrato spesso che nelle patologie legate al dismetabolismo glucidico e/o lipidico, come ad esempio il diabete di tipo II, così come nei super obesi, si possa riscontrare un’alterata capacità nel dimagrimento dovuta, anche in questi casi, ad una condizione alterata della capacità ossidativa dell’organismo.

In questi ultimi casi la problematica non è indotta dall’uso di un farmaco, ma dalla patologia da cui sono affetti.

Quindi, quando una persona vi dice che non riesce a dimagrire nonostante sia a dieta ferrea non saltate subito alla conclusione che sia un bugiardo o che mangi di nascosto.

Per poter far fronte a queste problematiche mi ci sono voluti anni di ricerca e studio in quanto la dietologia classica, legata al concetto di caloria, non accetta che mangiando pochissimo, e in alcuni casi digiunando, non sia possibile perdere peso.

Nella pratica, come dicevo all’inizio di questo articolo esiste un 15/20% della popolazione che si ritrova nella situazione pocanzi descritta, e che viene liquidata senza alcuna spiegazione o dicendogli che non perdono peso semplicemente perché hanno raggiunto il loro punto di equilibrio, anche se sono ancora visivamente in sovrappeso.

In queste persone normalmente gli esami che vengono fatti di routine per verificare la funzionalità tiroidea o i principali assi ormonali sono normali, tuttavia la capacità di utilizzare i grassi di riserva a scopo energetico è alterata.

Fortunatamente oggi esistono alcune molecole naturali che in questi casi si possono utilizzare per ripristinare quelle vie metaboliche rallentate o inibite dai farmaci precedentemente utilizzati o dalla condizione patologica in cui ci si trova.

Naturalmente in questo articolo non ho citato appositamente ne le vie metaboliche interessate ne tantomeno le molecole naturali utilizzabili per ripristinarle.

Per acquisire queste informazioni mi ci sono voluti anni di studi e prove che racconto durante i miei corsi sulla nutrizione avanzata o ai clienti che vengono da me dopo anni di pellegrinaggi vari.

Spero comunque che questo articolo vi sia servito per rivedere la questione sotto un’altra luce, aiutandovi così a porvi qualche domanda fuori dagli schemi di pensiero convenzionali.

Anche oggi vi voglio lasciare con una citazione, questa volta di un premio Nobel per la letteratura: George Bernard Shaw il quale diceva:

“L’unico periodo in cui la mia educazione si è interrotta è stato quando andavo a scuola”

A presto e Keep On Pumpin’

Enrico