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Colesterolo e dieta: meglio non eliminarlo dalla nostra tavola

Da 30 anni è in corso una vera e propria guerra al colesterolo alimentare.

Quante volte il vostro medico vi ha consigliato di mangiare cibi a basso contenuto di grassi in generale e di colesterolo in particolare?

Bene, l’American Heart Association ha diffuso un documento dove ha finalmente si afferma che il colesterolo alimentare non è in alcun modo da ritenersi responsabile nella genesi delle malattie cardiovascolari e che quindi non è corretto definirne dei limiti di sicurezza.

Le nuove linee guida dell’American Heart Association non sono passate di certo inosservate tra coloro che da decenni asseriscono la stessa cosa e che anzi considerano diete a basso contenuto di grassi estremamente pericolose per la salute umana ( io naturalmente faccio parte di questa sparuta schiera di impavidi dal 2001 ).

Il colesterolo nel nostro organismo è una molecola estremamente importante, in quanto implicata in molti processi biologici:

 

  • sintesi degli ormoni sessuali nell’uomo e nella donna
  • sintesi della mielina ( grassi necessari all’isolamento degli assoni )
  • trasporto nelle cellule delle vitamine liposolubili
  • il nostro cervello contiene il 25% del colesterolo totale rivestendo solo il 2% del nostro peso

 

Con questo importante documento, da oggi in poi, dovranno per forza di cose cambiare i consigli sulla corretta dieta da utilizzare per la prevenzione delle patologie cardiovascolari.

Un’altra importante considerazione emersa da una decina di studi pubblicati recentemente e che ha assolto, anche in questo caso, il colesterolo alimentare dell’essere il principale responsabile nell’insorgenza di alcune malattie mentali ( tra le quali spicca l’Alzheimer ) è stata la diretta correlazione di queste patologie ad alimentazioni molto alte in carboidrati e basse in grassi.

Anche in questo caso pare che i grassi siano un fattore protettivo per il nostro cervello, e non il contrario come invece precedentemente si pensava.

E’ sempre interessante per me vedere come argomenti considerati assiomatici fino a pochi anni fa piano piano vengano confutati e sostituiti da nuovi protocolli che a volte arrivano a contraddirli in pieno.

Del resto la scienza, come il grande filosofo Karl Popper soleva dire, funziona per congetture e confutazioni ( trial and error ).